Cercasi futuro migliore

Ti ricordi quando ti ho parlato delle novità di quest’anno? Beh, non avevo finito.

Oltre al tour “1001 modi per trovare lavoro” – 50 pre-iscritti in una settimana mi fanno ben sperare – l’altra grossa novità è questo banner rosso che è spuntato qui a sinistra.

Cosa sarà mai “Cercasi futuro migliore“? Un nuovo video, un album musicale, una collezione di farfalle? Non lo so, ma ti posso dire com’è nato.

Ed è nato così: negli ultimi due anni ho parlato con te.

Cioè non con te-te, coi tanti te sparsi in giro per l’Italia.

Ragazzi e ragazze un po’ incazzati, un po’ delusi, un po’ disillusi, un po’ paurosi, un po’ dubbiosi (lo dicevo anche in questo post sull’avere trent’anni).

Fondamentalmente: un po’.

E questo un po’ ci ha fatto crescere come una generazione con tante strade possibili in teoria, ma di fatto nessuna praticabile.

Ci mancano i mezzi, ci manca l’esperienza, ci mancano i soldi, ci manca il coraggio, ci manca il nemico; ci manca un po’ tutto, e così abbiamo smesso di lottare per il nostro futuro.

Tanto il futuro più lontano che riusciamo a prevedere è il giorno in cui il padrone di casa ci chiederà l’affitto del mese.

Allora no.

Qui c’è una generazione da risollevare ed ognuno dovrebbe fare la sua parte.

Chi sa partire, parta.

Chi sa restare, resti.

Ma sopratutto: che la politica faccia quello che sa fare bene, cioè ignorarci.

Che i vecchi al potere facciano la loro parte, cioè ostacolarci.

Ma anche noi siamo chiamati a fare la nostra parte, che è: crederci.

Ognuno lo faccia con i suoi mezzi e sopratutto con i suoi limiti.

Io lo faccio con l’unica cosa che so fare bene: andare a capo.

Cercasi futuro migliore.

Dammi qualche mese e ne saprai di più.

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