Avere 30 anni

avere 30 anni

Mica facile.

Che a scrivere sul vantaggio di compiere 30 anni basta poco per finire a dire frasi come queste.

Certo non è un vantaggio aver perso la fiducia che invece vedo nei vent’enni di oggi.

Non è un vantaggio aver vissuto in un benessere preso in prestito della generazione precedente, facendo finta di aver fatto anche la nostra parte.

Eppure sento che è proprio questo il punto.

Insieme al benessere abbiamo adottato anche i simboli di un mondo ormai morto.

Posto fisso. Strapotere della televisione e della carta stampata. Macchina. Casa di proprietà.

Viviamo la vita di oggi con i valori di ieri e quelli più svegli di noi sono riusciti soltanto a dire: qui qualcosa non mi torna.

Beh: è poco.

Qui non solo qualcosa non torna, è tutto da ribaltare.

avere 30 anni

Se non ci lasciano fare i giornalisti, gli scrittori, i ricercatori, gli informatici, gli attori; se non ci lasciano fare quello per cui siamo nati, allora dobbiamo crearci le condizioni.

Che può voler dire andare all’estero, ma anche fondare un giornale, una casa editrice, uno studio di produzione; in poche parole: costruire qualcosa di nuovo.

E se il modo per arrivarci è difficile, costoso, incivile, rischioso, illegale: posso dirlo? Stronzate.

Abbiamo l’età giusta per riscrivere anche le regole.

Ecco.

Ci sono.

Se dovessi dire qual è il più grande vantaggio dell’avere 30 anni oggi, non avrei dubbi.

Non così anziano da sentirti parte del mondo corrotto che odi.

Non così giovane da non sapere quello che ti aspetta quando mandi un curriculum.

Cos’è che urlava quello? Libertà.

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9 Comments on "Avere 30 anni"

  1. Fabio says:

    ottimo Luca! Come sempre!

  2. Edoardo says:

    D’accordissimo con te, Luca.

    “Abbiamo l’età giusta per riscrivere anche le regole”. Diciamo che di base l’età c’è, ma per il resto serve una stella danzante, in grado di seguire un ritmo e una melodia tutti suoi…

  3. Mario says:

    Un piccolo spazio potrei riuscire a trovarlo per me stesso (forse).
    Riscrivere “le regole” vorrebbe dire contare di più di quelli più anziani di me (corrotti).
    Vorrebbe dire non avere trent’anni con moglie e un figlio da crescere, ma essere un poco più giovane (e non sapere che succede quando mando un currioculum).

    Non c’è più spazio per riscrivere “le regole”, se non con i metodi barbari che tutti conosciamo.
    Posso solo aspirare a riscrivere “le mie regole” e sperare di incontrare persone che abbiamo voglia di cambiare lo stato delle cose.

    Grazie Luca, ti leggo sempre volentieri.

  4. larry says:

    Un commento sulla frase: “Non è un vantaggio aver vissuto in un benessere preso in prestito della generazione precedente, facendo finta di aver fatto anche la nostra parte.”

    E’ la frase piu’ idiota che abbia mai letto, scritta da una persona che probabilmente non sa o non ha capito come s’e’ (sotto)sviluppata l’economia italiana negli ultimi 60 anni. Ti svelo come stanno veramente le cose: la generazione precedente non t’ha dato in prestito proprio niente, anzi, molto semplicemente t’ha rubato il futuro.
    A te ed a tutti i tuoi coetanei.

    In Italia, dopo la 2nda guerra mondiale, la gente s’e’ rimboccata le maniche ed ha lavorato sodo per la ricostruzione. Da questo e’ nato il boom economico degli anni ’60 e ’70. Negli anni ’80 invece la gente ha smesso di lavorare, perche’ non c’era piu’ nulla da ricostruire. Pero’ questi signori hanno ben pensato: “Come possiamo vivere nella ricchezza senza lavorare?”
    Dopo attente riflessioni si sono risposti: “Semplice: indebitiamoci fino al collo, viviamo nel lusso e lasciamo a figli e nipoti il debito da pagare!”

    Cosi’ e’ nato il debito pubblico ciclopico e fantasmagorico da 2 mila miliardi che TU e tutti i tuoi coetanei e discendenti dovete e dovrete pagare per i prossimi cent’anni almeno.

    I ragazzi della tua generazione non avranno MAI un futuro in Italia, per colpa di questo debito pubblico che in tasse si mangia il 65% del tuo stipendio.

    Per questo, alla generazione precedente, che in prestito non ha da darti proprio nulla, dovresti tirare i pomodori.

  5. Alessandra Finotello says:

    vere le TUE PAROLE SONO VERE!