Sul lavoro, sogni di mezza estate e competenze

Smetti di lavorare. Adesso.

Londra Brick Lane

Speri che la tua generazione sia l’ultima a parlare di lavoro precario.

E che la prossima sia l’ultima a parlare di lavoro e che usi invece parole come “creare valore“.

Dal di fuori i due concetti sembrano uguali, perché in entrambi i casi sarà necessario lavorare duramente, inteso nel modo classico del termine. Ma guarda il volto di chi ha deciso di creare valore.

Fermati sul suo sguardo, respira come lui.

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Vivere in un sogno

Vivere in un sogno

Facciamo che hai un sogno.

Facciamo che per i primi quindici anni della tua vita è l’ultima cosa a cui hai pensato prima di addormentarti.

Facciamo che nei successivi cinque anni hai studiato, hai esplorato e hai deciso di provarci.

Solo che agli altri, del tuo sogno, non importa granché.

Ti senti lasciato solo.

È rischioso, pensi.

È infantile, pensi.

Metti il tuo sogno in un angolo e pensi che tanto prima o poi qualcuno più bravo se lo porterà via.

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Lei e troppo qualificato

Da un lato i ventenni usciti dall’università che trotterellano nel mondo degli stage.

Dall’altro i trentenni con troppa esperienza per poter essere accolti da aziende vecchio stampo.

E in mezzo: tutti alla ricerca di un sussidio finanziario dei propri sogni di mezza età.

Pur di avere un’occasione sei disposto ad abbassare le pretese, ed è lì che stai contribuendo a peggiorare il mondo in cui vivi, accettando richieste di mediocrità a 800 euro mensili.

Ma del resto è da una vita che ti insegnano a prepararti a pane ed acqua e ringrazia che poteva andar peggio, hai visto che crisi là fuori?

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