L’arte di sbagliare

Hai presente Wile Coyote? Sì, quello del cartone animato.

Puntualmente cade da un dirupo. Solo che non precipita subito. Per un attimo rimane sospeso mentre cerca di acchiappare Beep beep.

Vorrei ti concentrassi su quell’istante.

Perché se è vero che alla fine cade, l’attimo prima, quello in cui non si è accorge di aver sbagliato, fa una cosa che gli sarebbe impossibile fare: vola.

Ora: lo so che stiamo parlando di cartoni animati.

Che nel mondo reale le cose sono ben diverse.

Fin dalle elementari quando fai un errore la maestra te lo segna in rosso. Così impari presto ad aver paura di sbagliare; che chi sbaglia è una persona brutta, criticabile, sottolineabile. Con penna rossa.

Adoriamo pensare che le nostre menti registrino esattamente il mondo così com’è, sottolineando con penna rossa tutto ciò che è discordante dalla nostra visione.

Non sei d’accordo con me? Sei ignorante, sei stupido, sei il diavolo in persona che sta distorcendo la realtà.

Eppure andiamo al cinema e ci nutriamo di storie piene di imprevisti, di finali a sorpresa, di cambi di scena. Di scelte sbagliate.

Ci commuoviamo. Ridiamo. Ci emozioniamo.

Ma nella vita, la vita vera intendo, quella fatta di mutui e di disoccupazione: è caccia agli errori.

Non si può volare nella vita reale. Giusto? Giusto.

E chi sono io per dirti il contrario.

Così a un certo punto arriva questa Kathryn.

Dice: se per un attimo ti concedessi il lusso di uscire da questa minuscola area di “verità” di cui ti sei circondato e guardassi il mondo dal punto di vista di chi sbaglia.

Ti accorgeresti del miracolo. Quale? Quello di vedere il mondo non come è in realtà; ma di vedere come non è.

 

Ispirato da questo video di Kathryn Schulz

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11 Comments on "L’arte di sbagliare"

  1. Fabio says:

    Ottimo articolo! Ma il titolo del libro di Kathryn? :-)

  2. Mario says:

    Questa volta non ho afferrato ciò che vuoi dire, lo ammetto.
    E’ giusto che ci facciano notare i nostri errori? Dipende.
    E’ giusto che lo facciano con incisività? Dipende.
    E’ giusto avere paura di sbagliare? Dipende.
    E’ bene sbagliare? A volte si, a volte no.

    O meglio. A volte è concesso, a volte no.

    Io sto a metà strada. Tu?

    • admin says:

      Ciao Mario, ti rispondo in maniera random:
      1) Una volta ho letto su un libro: “La paura è un ottimo alleato. Indica sempre la strada migliore da scegliere.” Non so se è sempre vera, ma me la sono segnata :)
      2) Sbagliare è il primo passo per ottenere esperienza. A volte ti è concesso, a volte no, dipende dalle tue responsabilità. Aver paura di sbagliare è un’altra cosa: significa rinunciare ad imparare pur di ottenere un risultato che già conosciamo.
      3) è giusto che ci facciano notare i nostri errori? Non so se è giusto, certo è utile. Ma il messaggio che passa è: “non fare più errori” o “impara da questo errore”? Il primo ti renderà uno studente/cittadino modello, ma ti tarperà le ali. Il secondo ti farà crescere.

      • Mario says:

        Ora ho capito quello che volevi trasmettere.

        La differenza tra quelli che non sbagliano mai e quelli cui capita di farlo è ora decisamente più sottile.

        Insomma, dipende.
        Grazie.

      • Fabio says:

        ” Aver paura di sbagliare è un’altra cosa: significa rinunciare ad imparare pur di ottenere un risultato che già conosciamo.”: fantastico! :-) …si trova in quel libro che hai letto (titolo) oppure l’hai pensato tu?

  3. Maura says:

    :) mi sono accorta che da un po’ di tempo a questa parte il mio inconscio si è segnato senza dirmi ninte il lunedì e quando apro la lista dei feed e vede il tuo nome in un bel grassetto foriero di novità, si rallegra molto :)
    Luca. Ahi. “Dans un voyage, le plus long est de franchir le seuil”, dicevano i romani (magari non in francese).
    Mi serve leggerti. Mi serve tanto. Mi aiuta a concentrarmi, prendere un respiro profondo, chiudere gli occhi e muovere il passo … fatto, attraversato, siamo fuori.
    Ogni tanto mi fai quasi paura (però che gioia)..mi vedi/ci vedi a guardare sullo schermo quel biglietto aereo? A pensare “aspetto ancora fine mese, poi mi licenzio”…….questo popolo “a un passo da”.
    Grazie per alleviare la solitudine di qualcuno che medita la sua idea folle, che pulsa di passione e felicità potenziale…..per aiutarmi ad attraversare con un po’ più di leggerezza tutti quei “con la crisi che c’è, adesso, l’importante….” … è rinunciare alle tue aspirazioni, semplicissime ma un po’ più ventose, saecola saeculorum, amen.

    Grazie. Un abbraccio